Benvenuto a chi viaggia per piacere, a chi viene per lavoro, a chi viene per amore, benvenuto a chi viene per caso e non va più via.
Benvenuto in questa Terra di Buon vino e di ottimo cibo, terra riscaldata dal calore del sole circondata da distese di acqua abitate da fenicotteri, e costellata di costruzioni in calcare bianco abbacinanti alla luce del sole.
Terra di gente ospitale e onesta, terra di vigneti e olivi ma anche mare, scogliere e spiagge… questa è la mia amata Cagliari, capitale di una Terra antica di cinquemila anni, conquistata e liberata, sempre fiera della sua ospitalità.
E proprio il Convento racconta secoli di storia della città, con i suoi ordini monastici, operosi monaci intorno all’arte dell’agricoltura, dell’architettura e dei lavori artigianali.
E se la città con le sue strade affollate, invita a dimenticare, il Convento continua a raccontare storie della tradizione, continua con i suoi orti poco lontano dalle voci dello stagno a proporre atmosfere antiche, sapori autentici, conservando storia e atmosfere nelle sue sale antiche, nei giardini incantati a qualche minuto dal porto e dal primo aeroporto della Sardegna.
Un’emozione da non perdere.
“Cagliari è la città dell’amore, non v’è fanciulla che dal suo balcone non parli con l’innamorato”. [Grazia Deledda, Premio Nobel per la letteratura, 1926]
“E improvvisamente ecco Cagliari: una città nuda che si alza ripida, ripida dorata, accatastata nuda verso il cielo dalla pianura all’inizio della profonda baia senza forme.
E’ strana e piuttosto sorprendente, per nulla somigliante all’Italia.
La città si ammucchia verso l’alto, quasi in miniatura e mi fa pensare a Gerusalemme: senza alberi, senza riparo che si erge spoglia e fiera, remota come se fosse indietro nella storia come una città nel messale miniato da un monaco.
Ci si chiede come abbia fatto ad arrivare là. Sembra la Spagna o Malta: non l’Italia”. [David Herbert Lawrence, Mare e Sardegna, 1921]