Cappella

Sala degli archi e dell'uva

Sala degli Attrezzi

Sala dei Cavalli

Sala del Grano

Sala della Musica e della Cella di Bacco

Sala delle Olive

SALA DEi cavalli: Tanto spazio per la felicità

È la nostra sala più grande. Ha muri con pietre a vista, ed è impreziosita dalle travi in olmo, castagno e ginepro e dalla copertura in tegole rovesciate. Le porte e le finestre hanno cornici di pietra di tufo o di ladiri, i mattoni di terra cruda della tradizione del Campidano.
La sala è stata a lungo utilizzata come stalla e scuderia, come raccontano gli anelli ancora fissati al muro, a cui a quel tempo si legavano le briglie.
Oggi ospita i matrimoni con numerosi invitati, ma anche i meeting e congressiLa sala dei Cavalli, associata alla sala del Grano può ospitare fino a 450 persone comodamente sedute a tavola.
Come tutte le nostre sale è dotata di impianti di diffusione sonora e vocale.

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I nostri ospiti dicono di noi…

LIBRI À BUFFET

Storie a tavola

Abbiamo cucinato i libri che gli autori vi presentano, abbiamo cucinato certe atmosfere, certi profumi, certi odori della Marina di Cagliari con vaghe evocazioni verso Su Siccu, e riportate poi verso le nuove case del quartiere Cep.

I profumi di allora erano quanto rimaneva dal venduto, il cosiddetto Pisci ‘e cadinu, la minutaglia, non certo la prima scelta, ma buono da morire. Quello che is Piciocus de crobi potevano mangiare la domenica con il pane raffermo a raccogliere la salsa sul fondo del piatto.

Nei negozietti per le strade si trovava sempre la bagnarola, con il baccalà a dissalare, che puntualmente si cucinava con patate e pomodori.

I dolci erano giusto per le grandi feste: qualche meringa preparata solo con gli albumi perché il tuorlo era destinato ai bambini più piccoli per aiutarli nella crescita.

Il menù elaborato per voi in occasione di Libri à Buffet è quello che per i Piciocus de crobi, di cui ci parla Abate, sarebbe stato la cena delle feste, alla quale simbolicamente li invitiamo, a goderne al nostro fianco.

Abbiamo pensato anche ai più piccoli e alle nuove generazioni di cui ci parla Scano, abituate a ritrovarsi con gli amici in qualche fast food, proponendo un’alternativa più sana e ancor più gustosa.

Per chi lo desidera, ogni piatto è proposto in alternativa vegana.

Il linguaggio del cibo

wine&books

Tutti noi usiamo le parole secondo delle regole invisibili ma condivise nella formazione di una frase, dentro dei periodi, dentro dei capitoli, dentro dei libri; leggiamo con il linguaggio della voce, delle pause, dei toni e addirittura dei gesti.

Linguaggi che rispondono a delle regole per le quali la stessa parola assume molti significati secondo il contesto, secondo il tono, secondo la pausa; proprio come nella scrittura gli spazi bianchi permettono di leggere i neri.

Questo fanno i libri e noi raccontiamo le loro storie con un linguaggio che non è parola, ma che si usa come se lo fosse. Il linguaggio verbale usa un dizionario, che offre parole e significato. Il linguaggio del cibo utilizza ingredienti che la cucina trasforma in vivande, pietanze con un significato in grado di comunicare identità, appartenenza, incontri e legami.

Lo stesso cibo non ha ovunque lo stesso significato, così il codice di un banchetto di nozze non è quello di un pranzo al sacco.

E “Libri à Buffet” non è una semplice cena al ristorante ma un’esperienza sorprendente, nell’atmosfera senza tempo tipica del Convento, che offre l’occasione di portare a tavola autori, attori e musicisti sotto la grande regia di un cibo che mette insieme i linguaggi di più arti per assaporare la nostra convivialità.

Perché il cibo aggiunge ad ogni incontro intenzione, cura, significato.

Un linguaggio che, raccontando una storia, racconta molte altre storie per incontrarci tra le pagine dei libri, compagni di un viaggio sensoriale fatto di passione, gusto ed emozione.

Vi aspettiamo per il prossimo viaggio!

 

INCONTRI FIABESCHI

Qualche volta le fiabe prendono la connotazione della realtà e non si percepisce il filo di congiunzione di quanto si desidera fortemente e quanto avviene davvero.   Come si siano incontrati noi non lo sappiamo e non lo vogliamo sapere, ma che fossero molto innamorati e così diversi era cosa evidente e divertente. Lui spavaldo scanzonato e simpatico con una voglia di aprire nuove porte e nuove conoscenze parte da Cagliari per imparare l’inglese che non sa a cosa gli servirà ma percepisce chiaramente che gli sarà molto utile. A spalleggiarlo la mamma, una donna morbida e dolce, una mamma sarda. A Londra si conoscono, così diversi e si innamorano come tutti i ragazzi al mondo incondizionatamente. Lei viene a conoscere la famiglia di lui ed è subito amore, un abbraccio forte che per lei, avendo perso la mamma a soli 3 anni, è un mondo che si apre, è un abbraccio tenero e forte in cui è bello rifugiarsi. Lui sardo di un piccolo paese vicino a Cagliari. Lei vive a Londra ma è anglocinese, molto dolce con occhi tristi che si accendono subito all’arrivo di lui. Matrimonio senza limitazioni, la sposa desidera le peonie che portano il suo stesso nome, e per ogni composizione che scende dalle capriate di legno sono state utilizzate 50 peonie, 30 rose e tanti piccoli fiori profumatissimi; a tavola gli stessi fiori a vestire gli alti candelabri e le bomboniere sono ombrelli di legno e seta di fattura pregevole. Tutto è color cipria  tutto sa di carezze all’anima, di profumi delicati e oro. Lui desidera offrire agli ospiti quasi tutti stranieri un assaggio della sua terra, del mare del sole che in un maggio assolato ha sapori semplici e autentici. Lei porta un abito che contribuisce alla sua già notevole bellezza, lui veste di bianco e intorno mille rituali tra occidente e oriente un pò proposti dalla nostra tradizione un pò portati da terre lontane. Il nonno arriva da lontano, con la sua ultima giovane moglie e come dono di nozze offre allo sposo un palazzetto Liberty in ottima posizione a Londra dove gli sposi andranno ad abitare e dove lui potrà svolgere buona parte del suo lavoro di personal trainer. La cerimonia è stata fatta al mare dove cesti di fiori e di frutta sono stati offerti alle divinità marine che custodiscono le anime dei genitori di lei morti in un incidente aereo. Tutto è dolce e forte, emozionante e reale come solo le fiabe possono esserlo. Grazie di aver voluto vivere con noi la vostra storia.

Business Dinner

On 12th October, the eve of an important work-related conference, I had dinner in this splendid location with lecturers, nationally renowned psychiatrists and Professor Paola Severino. After an aperitif in the garden we had a fantastic dinner in magical surroundings. Sea and land based appetizers, high quality first and second courses, excellent wines. Millefeuille for dessert and an excellent Malvasia wine from Bosa. Well-deserved reputation. Prices appropriate to the location.

Mario – Google

Recensione – nozze indimenticabili!!!!!

Se volete un matrimonio da SOGNO, il Convento San Giuseppe a Cagliari è quello che cercate!!!!!! altissima professionalità del personale, eccellente qualità del cibo, location elegantissima sono gli ingredienti essenziali per un ricevimento indimenticabile!!!!
il locale (antica dimora sarda in pietra) è molto spazioso, al suo interno si trovano varie sale e giardini (sia coperti che scoperti), pertanto si presta benissimo sia a ricevimenti invernali che estivi. la presenza della cucina in loco permette un’ampia scelta di menu, tutti squisiti! l’atmosfera è assicurata non solo dalla naturale bellezza della dimora, ma anche dall’ottimo impianto di diffusione delle musica, soffusa durante la cena, decisa durante l’immancabile ballo post taglio torta!!!
personalmente il Convento di San Giuseppe è assolutamente imbattibile!!!!!!!!!!! ancora grazie a tutto lo staff!!!!!!!

Magieirandagi P – Tripadvisor

Eleonara’s First Communion

We celebrated my daughter Eleonara’s first communion. Maia, invaluable in all our choices, expertly advised us. The atmosphere, the food and the setting…..everything was stunning and delicious, the Convent…..quality guaranteed! Thank you.

Lorele

Recensione – Dopo averlo conosciuto…

Dopo averlo conosciuto quasi per caso, finalmente ieri, io e il mio ragazzo siamo stati a cena al Convento di San Giuseppe. Il locale ha un grande parcheggio interno per i clienti e ha diverse sale (ognuna con il nome della zona del convento che rappresenta). In questo caso, dopo essere stati gentilmente accolti dal personale, siamo stati accompagnati nella “sala della musica”. Questa sala presenta luci soffuse, arredi molto belli (tra cui un pianoforte a coda) e della musica in sottofondo che accompagna il viaggio culinario dell’ ospite. Infatti con la degustazione “vice versa” l’ ospite ha la possibilità di scegliere tra quattro differenti pietanze per ogni portata (antipasti, quattro primi, quattro secondi e quattro dolci), tutti piatti della tradizione sarda, rivisitati in chiave moderna ma mantenendo una salda base della cucina tradizionale.
Ci siamo veramente sentiti a nostro agio, anche grazie al personale preparato e cortese, ai piatti che arrivavano esattamente al momento giusto e alla cordialissima titolare con la quale abbiamo avuto il piacere di fare conoscenza a fine serata. Consiglio vivamente questo ristorante. Sicuramente vale pienamente il prezzo pagato, che seppur più alto della media garantisce una qualità superiore. Ci torneremo sicuramente.

yaya ily – Google

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