Cappella

Sala degli archi e dell'uva

Sala degli Attrezzi

Sala dei Cavalli

Sala del Grano

Sala della Musica e della Cella di Bacco

Sala delle Olive

Sala della Musica e Cella di Bacco: Il fascino dei secoli

Come racconta il nome, un tempo questa sala era utilizzata per la lavorazione dell’uva. Faceva parte dei primi edifici del Convento: come la sala delle Olive, risale a quasi mille anni fa ed ha le pareti di pietra a vista sormontate dal soffitto in travi di ginepro e incannucciato.
Qui il fascino dei secoli passati è ancora più evidente: una lastra di cristallo sul pavimento lascia vedere un ambiente scavato, dove probabilmente si conservavano nel fresco del sottosuolo i prodotti agricoli.
Come tutte le nostre sale è dotata di impianti di diffusione sonora e vocale.

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I nostri ospiti dicono di noi…

Il linguaggio del cibo

wine&books

Tutti noi usiamo le parole secondo delle regole invisibili ma condivise nella formazione di una frase, dentro dei periodi, dentro dei capitoli, dentro dei libri; leggiamo con il linguaggio della voce, delle pause, dei toni e addirittura dei gesti.

Linguaggi che rispondono a delle regole per le quali la stessa parola assume molti significati secondo il contesto, secondo il tono, secondo la pausa; proprio come nella scrittura gli spazi bianchi permettono di leggere i neri.

Questo fanno i libri e noi raccontiamo le loro storie con un linguaggio che non è parola, ma che si usa come se lo fosse. Il linguaggio verbale usa un dizionario, che offre parole e significato. Il linguaggio del cibo utilizza ingredienti che la cucina trasforma in vivande, pietanze con un significato in grado di comunicare identità, appartenenza, incontri e legami.

Lo stesso cibo non ha ovunque lo stesso significato, così il codice di un banchetto di nozze non è quello di un pranzo al sacco.

E “Libri à Buffet” non è una semplice cena al ristorante ma un’esperienza sorprendente, nell’atmosfera senza tempo tipica del Convento, che offre l’occasione di portare a tavola autori, attori e musicisti sotto la grande regia di un cibo che mette insieme i linguaggi di più arti per assaporare la nostra convivialità.

Perché il cibo aggiunge ad ogni incontro intenzione, cura, significato.

Un linguaggio che, raccontando una storia, racconta molte altre storie per incontrarci tra le pagine dei libri, compagni di un viaggio sensoriale fatto di passione, gusto ed emozione.

Vi aspettiamo per il prossimo viaggio!

 

LIBRI À BUFFET

Storie a tavola

Abbiamo cucinato i libri che gli autori vi presentano, abbiamo cucinato certe atmosfere, certi profumi, certi odori della Marina di Cagliari con vaghe evocazioni verso Su Siccu, e riportate poi verso le nuove case del quartiere Cep.

I profumi di allora erano quanto rimaneva dal venduto, il cosiddetto Pisci ‘e cadinu, la minutaglia, non certo la prima scelta, ma buono da morire. Quello che is Piciocus de crobi potevano mangiare la domenica con il pane raffermo a raccogliere la salsa sul fondo del piatto.

Nei negozietti per le strade si trovava sempre la bagnarola, con il baccalà a dissalare, che puntualmente si cucinava con patate e pomodori.

I dolci erano giusto per le grandi feste: qualche meringa preparata solo con gli albumi perché il tuorlo era destinato ai bambini più piccoli per aiutarli nella crescita.

Il menù elaborato per voi in occasione di Libri à Buffet è quello che per i Piciocus de crobi, di cui ci parla Abate, sarebbe stato la cena delle feste, alla quale simbolicamente li invitiamo, a goderne al nostro fianco.

Abbiamo pensato anche ai più piccoli e alle nuove generazioni di cui ci parla Scano, abituate a ritrovarsi con gli amici in qualche fast food, proponendo un’alternativa più sana e ancor più gustosa.

Per chi lo desidera, ogni piatto è proposto in alternativa vegana.

Business Dinner

On 12th October, the eve of an important work-related conference, I had dinner in this splendid location with lecturers, nationally renowned psychiatrists and Professor Paola Severino. After an aperitif in the garden we had a fantastic dinner in magical surroundings. Sea and land based appetizers, high quality first and second courses, excellent wines. Millefeuille for dessert and an excellent Malvasia wine from Bosa. Well-deserved reputation. Prices appropriate to the location.

Mario – Google

Eleonara’s First Communion

We celebrated my daughter Eleonara’s first communion. Maia, invaluable in all our choices, expertly advised us. The atmosphere, the food and the setting…..everything was stunning and delicious, the Convent…..quality guaranteed! Thank you.

Lorele

RIAPRE Il Ristorante VICEVERSA

RIAPRE Il Ristorante VICEVERSA al Convento San Giuseppe con nuovi spazi, nuove proposte di menù e incontri speciali.

In questo lungo periodo abbiamo potuto assecondare la nostra predilezione per il recupero.

A pensarci bene tutto il Convento è un recupero, in primis architettonico.

La vecchia cantina del Convento ospitava delle grandi botti di Malvasia e di Nuragus, i due vitigni coltivati nelle vigne che guardavano Terramaini.

Oggi la chiamiamo Sala degli Archi per la presenza degli archi di tufo che la caratterizzano, mentre delle vecchie grandi botti rimane un tavolo fatto del loro legno, e ogni tanto si sente volare il profumo del legno vinoso, ma forse, è solo un’emozione.

Tante cose e memorie da sistemare, per aiutarci a raccontare oggetti riscoperti, guardati con nuovi occhi: cosi sono state riciclate le sedie di legno, le abbiamo tessute con la lana sarda, e ora accompagnano i telai che disegnano lo spazio, con le loro vibrazioni cromatiche; piccoli e grandi oggetti testimoni di una storia, raccontata e raccontata ancora, aggiungendo ogni volta piccoli aneddoti.

Lunghi mesi di fermo ci hanno fatto rovistare nei magazzini, così la parete divisoria della vecchia panetteria è diventata parte dell’arredamento con i suoi cassetti, e le vecchie bisacce contengono non più latte e formaggio ma vini e fiori Il Giardino antistante era un’enorme sala, colpita durante i bombardamenti che Cagliari subì nel 1943 e interessò anche la nostra casa, forse per la vicinanza del vecchio aeroporto militare a Monserrato.

Di quello spazio rimasero in piedi solo le mura perimetrali e così l’abbiamo conservato, per ricavarne un giardino, attento testimone di mille feste e eleganti celebrazioni di matrimoni.
Sempre legati ai ricordi i nostri spazi, all’infanzia e al nonno, e alla buona cucina delle donne di casa.

I cassettini sono un po’ la nostra passione a ricordare altri cassetti, pieni di carta vergata di bella calligrafia con ricette semplici, che richiamano alla mente un’esperienza emozionante, e si comprende subito perché siamo ancora qui a occuparci di cucina e ospitalità.

Sono certa che vi innamorerete anche voi: vi aspettiamo nel nostro Ristorante di sempre e nel nuovo spazio interamente all’aperto tra la piccola vigna e l’orto, in mezzo alle rose e ai pomodori, perché si racconta con le parole, con i gesti, con gli oggetti ma noi raccontiamo soprattutto con il sapore delle emozioni.

Una ricetta di cucina: le mie mani sapranno come fare

Una ricetta di cucina è fatta di tanti ingredienti invisibili, di viaggi emozionali e non, nasce da gusti personali, sperimentazione, ispirazioni di altre cucine e modi di dire che si tramandano nelle famiglie, da un fatto di vita vissuta, da un racconto, da una frase, da una esperienza, alcune ricette hanno un processo di incubazione molto lungo, altre sono il ricordo di un sapore d’infanzia, altre ancora la proiezione nel futuro di quello che abbiamo vissuto. “Mamma ti ricordi quella ricetta delle pernici?” Una signora anziana, con lo sguardo perso alla ricerca di un ricordo, nello sforzo che la malattia non permette, solleva le mani e mi dice: “Non la ricordo, ma tu portami gli ingredienti le mie mani sapranno come fare” E in quella cucina vuota degli antichi amori, delle voci dei bimbi e dell’abbraccio forte del suo cacciatore, sento di nuovo l’allegro sfrigolio della rosolatura, magistrale, una cura che rispetta tutte le parti della preparazione, un profumo che emoziona, che viene da lontano, l’esperienza di una persona diventa il patrimonio di una famiglia e nel mio caso di una cucina dedicata a una platea decisamente allargata. E nel lavoro dello chef e di tutta la nostra brigata, ci sono tanti sapori che vengono da lontano, dalle esperienze familiari miste alla scienza della cucina professionale dove l’elemento essenziale di una ricetta è quello della replicabilità, si tratta di codificare dosi e procedimenti in maniera tale che l’intuizione di una persona diventi poi patrimonio di tutti. Ogni persona è un ingrediente diverso, che risponde chimicamente a diversi condimenti, a diversi accostamenti, a diversi metodi di cottura a diversi ricordi. Ogni ingrediente è prezioso e spesso si parte da un solo elemento per costruire una nuova ricetta, noi vi racconteremo ogni volta una storia diversa per godere insieme il viaggio che ingredienti e ricette fanno per arrivare a tavola.

VINO E CONVIVIALITA’

La ricetta della convivialità

Posso bere da sola un bicchiere di acqua fresca, voracemente a nutrire la sete, ma non un calice di vino.

Per il vino ho bisogno di convivialità, di lentezza, di amici, di amore, di significati. Nella mia forte mediterraneità un buon vino è importante quasi quanto l’acqua, ma si completa di significati, secondo il colore, il profumo e la densità.

Il viaggio del vino parte da un frutto solido e multiforme che continua il suo cammino cedendo generosamente il suo essere sino a diventare liquido; ma quanta strada dalla vigna, vicino vicino alla terra che, scaldandosi, abbraccia la vite permettendole di allungarsi sino alle spalliere più alte.

Tutto si racchiude nel bicchiere e, tenerlo in mano, ci porta a ritroso a trovare l’origine di ogni sfumatura, la somiglianza con le annate precedenti e a intuirne la discendenza. Proprio come le persone, nel lungo cammino della conoscenza, e, certe volte, come per certi vini, più ci si si incontra e più si ha voglia di incontrarsi.

La coniugazione della convivialità ha bisogno di pochi ingredienti, il cui incontro da luogo a ricette di atmosfere magiche, possibili solo con la vibrazione dei sensi.

Avremmo fatto a meno di questa solitudine per capire l’importanza della socialità, quella vera, quella reale, quella deputata ai luoghi di aggregazione e socializzazione perché un bicchiere di vino aiuta le persone a incontrarsi, magari intorno a un buon cibo, semplicemente, per essere insieme, più socievoli, disinibite ed empatiche.

E dove se non in Italia e magari in quell’isola chiamata Sardegna dove l’aria pulita dal vento e il sale di certi venti porta un po’ di libertà e di felicità come nuova aspettativa di vita rendendoci più generosi e paghi della fortuna di vivere. Dove, se non nella terra dei centenari con la ricetta di avere relazioni forti e stabili che aiuta a essere più longevi, oltre che felici.

Già nei loro volti è scritta la filosofia dove non è necessario comprendere la felicità, ma averla dentro come una compagna di viaggio che alcune volte si nasconde, anche a lungo, ma poi torna anche solo per un raggio di sole (e un bicchiere di vino).

Noi siamo andati a cercarla, la gente del vino. Viaggiamo intorno alla tavola per assaporare l’Italia del vino e del cibo regionale con la FIS; siamo arrivati all’ottava tappa di un viaggio intrapreso in piena pandemia, partiti dalla Campania siamo fermi in Emilia, e siamo pronti per proseguire verso nord, per poi tornare al sud, senza mancare piccole puntate sulle isole.

Molti viaggi con ONAV, partiti dalla festa della vendemmia con il rituale del lavaggio dei piedi per poi trovarci dentro il tino con qualcuno che proprio il rito non l’aveva seguito.

Nei canti delle donne con le ceste sulla testa e nei balli della spremitura, c’è tutto il sentimento di un mondo che corre sulle strade del vino, sino a visitare cantina per cantina le meravigliose DONNE DEL VINO.

Noi del Convento San Giuseppe collaboriamo con la più antica Enoteca Cagliaritana e con le Cantine del territorio per ottime degustazioni, tessendo una rete di aziende agricole, cantine, b&b e hotel, pescatori, pastori e mercati, per scoprire, raccontare e vivere l’enogastronomia e la cultura del nostro territorio. Vi aspettiamo.

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